Riordinare le norme e gli interventi che interessano l’edilizia e prorogare gli effetti del Superbonus 110% fino al 2024. Le richieste arrivano dal Consiglio nazionale dei Commercialisti che auspica maggiore chiarezza sulla gestione “delle detrazioni edilizie che, dal punto di vista del bilancio dello Stato, valgono ormai un impegno di spesa annuale di ben 10 miliardi di euro. Non è possibile non dedicare a questa materia almeno una circolare annuale specifica nella quale, oltre a fornire tutte le indicazioni di prassi, si cerchi anche di sistematizzare i profili disciplinari che sono comuni alle diverse agevolazioni, così da ridurre la complessità, reale e percepita, che discende invece da una loro trattazione disorganica e separata detrazione per detrazione”.

Una priorità rimarcata in sede di Commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe tributaria dal Consigliere nazionale dei commercialisti Maurizio Postal nel corso dell’audizione sul “Superbonus 110%”.

In alternativa ad un “testo unico normativo”, magari di non facile redazione in quanto da riferire a norme transitorie con un orizzonte temporale limitato, si potrebbe immaginare un “testo unico delle interpretazioni” che aiuti operatori e ai contribuenti. In questo senso non sono sufficiente le Guide prodotte dall’Agenzia delle Entrate, in quanto molto spesso rapidamente superate da ulteriori chiarimenti di prassi diramati nella forma di risposte a interpello presentate da contribuenti con riguardo a singole fattispecie di interesse generale.

Il Consiglio nazionale dei Commercialisti chiede inoltre una proroga, almeno fino al 31 dicembre 2024, del termine finale fino a decorrenza del quale le spese sostenute per interventi agevolati possano beneficiare del Superbonus al 110%. I Commercialisti immaginano anche la possibilità di utilizzare parte delle sovvenzioni a fondo perduto del Recovery Fund per finanziare l’estensione del Superbonus al 110% oltre l’attuale scadenza del 2021.

Un orientamento che il Governo sembra in realtà aver già recepito. “E’ opportuno – ha ancora precisato il consigliere Postal – che la proroga interessi anche la disciplina dell’articolo 121 del Decreto Rilancio che riguarda le opzioni per lo sconto sul corrispettivo e la cessione del credito di imposta corrispondente alla detrazione”.