In una mossa destinata a dare un forte impulso agli investimenti nel Sud Italia, il Consiglio dei Ministri ha deciso di raddoppiare, con un provvedimento normativo datato 7 agosto 2024, i fondi destinati al credito d’imposta per le imprese che investono nelle Zone Economiche Speciali (ZES).

Le aziende che decidono di investire nel Mezzogiorno potranno ora beneficiare di un sostegno economico ancora maggiore. I fondi a disposizione sono passati da 1,6 a 3,2 miliardi di euro, una cifra importante che dimostra l’impegno del Governo a favorire la crescita e lo sviluppo delle regioni meridionali.

Ma le novità non finiscono qui.

Oltre al raddoppio dei fondi nazionali, anche le Regioni avranno maggiore flessibilità nell’erogare aiuti alle imprese. Questo significa che potranno integrare i finanziamenti statali con le risorse dei fondi europei, offrendo così alle aziende un pacchetto di incentivi ancora più completo e vantaggioso, fino al raggiungimento dell’intensità massima consentita dalla normativa europea in

materia di aiuti – mediante l’impiego delle risorse dei programmi regionali della politica di coesione

europea 2021-2027, nel rispetto delle previsioni dei medesimi programmi e nei limiti delle risorse

determinate da ciascuna Regione.

Tale facoltà, riconosciuta anche al Ministero delle imprese e del made in Italy a valere sulle

risorse del programma della politica di coesione europea 2021-2027 di propria titolarità, consente di

impiegare in modo sinergico tutti gli strumenti di sostegno alle imprese e di promozione della

competitività delle stesse, in una logica di piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.

Perché questa misura è così importante?

  • Sostegno alle imprese: Il credito d’imposta è uno strumento fondamentale per incentivare gli investimenti e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro.
  • Sviluppo del Mezzogiorno: Concentrando gli investimenti nelle ZES, si punta a ridurre il divario tra Nord e Sud, creando nuove opportunità di crescita nelle regioni meno sviluppate.
  • Collaborazione istituzionale: La possibilità per lo Stato e le Regioni di lavorare insieme dimostra una volontà di coordinamento e di efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

Questa decisione rappresenta una svolta importante per l’economia del Sud Italia. Le imprese avranno a disposizione strumenti finanziari più potenti per investire, innovare e crescere. È un segnale chiaro che il Governo crede nel potenziale delle regioni meridionali e vuole fare della loro valorizzazione una priorità.