“E’ un buon momento per fare impresa al Sud, sia per chi parte da zero sia per chi intende fare nuovi investimenti. Ulteriori agevolazioni sono poi previste per chi punta sui settori ad alto contenuto tecnologico”.

L’analisi di Mario Lariccia, commercialista e segretario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Avellino, parte dai bandi gestiti da Invitalia. “La misura più nota è sicuramente “Resto al Sud, l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017”.

Quali sono i vantaggi di questa misura?

Mi sembra giusto sottolineare che il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e prevede un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e un finanziamento bancario il restante 65%, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. “Resto al Sud” sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate dagli under 46 e finanzia attività incentrate sulla produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, sulla fornitura di servizi alle imprese e alle persone e sul turismo.

E per i giovanissimi?

C’è la misura “Nuove imprese a tasso zero” che ha l’obiettivo di sostenere, in tutta Italia, la creazione di micro e piccole imprese composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età. Prevede il finanziamento a tasso zero di progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro e può coprire fino al 75% delle spese totali ammissibili. Per il 25% residuo, si richiede il cofinanziamento da parte dell’impresa, con risorse proprie o mediante finanziamenti bancari.

Mi sembra ci sia una grande attenzione anche per chi investe in settori ad alto contenuto tecnologico.

Assolutamente sì, mi sembra il caso di menzionare “Smart&Start Italia”, l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative. Finanzia progetti compresi tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. Per le start up innovative ci sono finanziamenti anche di fonte ministeriale. Così come mi sembra una buona opportunità anche la conferma del credito d’imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive delle regioni del Mezzogiorno. Per quanto riguarda le piccole imprese, con meno di 50 dipendenti e fatturato fino a 10 milioni, il credito d’imposta è previsto nella misura del 45%. Per le medie e le grandi scende, rispettivamente, al 35 e al 25 per cento.

Che ricadute può avere questo ventaglio di opportunità in una realtà difficile come la Campania e l’Irpinia in particolare?

Nelle nostre realtà resta più difficile fare impresa, inutile nasconderselo. Paghiamo ancora un gap rilevante in termini di burocrazia, carenze infrastrutturali, sia materiali che immateriali, e servizi più in generale. Questi incentivi consentano di ridurre, almeno in parte, la distanza da altre aree del Paese, ma è chiaro che le imprese devono avere una loro stabilità, una buona solvibilità per ottenere credito dalle banche. E’ vero, una parte dell’investimento è a fondo perduto, ma bisogna progettarlo e portarlo avanti tutto, fino in fondo. Ecco che diventa fondamentale il supporto di un professionista che consenta all’imprenditore di valutare al meglio tutti gli aspetti economico-finanziari legati ad un investimento e fare le scelte giuste. Anche rivedere, se non rinunciare del tutto ad un investimento sbagliato, può essere la migliore consulenza.

Secondo lei su queste misure c’è la giusta informazione? L’impressione è che molti operatori, potenziali beneficiari di questi incentivi, siano non di rado poco informati, se non disorientati.

Come Ordine lavoriamo molto in questa direzione, organizzando convegni, seminari e incontri periodici per informare e orientare le imprese sulle opportunità e le misure attive. E’ un’attività fondamentale che portiamo avanti ogni giorno sia individualmente, nello svolgimento della nostra professione, che come Ordine professionale. Di recente, insieme a Confindustria, abbiamo organizzato un incontro incentrato sugli ultimi bandi regionali destinati all’artigianato e al commercio. Così come siamo impegnati in prima linea anche nella sfida del turismo ed, in particolare, del progetto “Irpinia Sistema Turistico” che può rappresentare una concreta opportunità di sviluppo per il nostro territorio.